La posizione è invidiabile, a due passi contati da Fontana di Trevi, lo scenario pure, gomito a gomito con l’omonimo teatro. E così apre porte e affacci su strada un rinnovato Caffè Quirinetta. Giusto da qualche settimana.

Quello che rimane in mente a colpo d’occhio è senza dubbio il locale. E voi starete già pensando che l’abito non fa,si insomma, non fa il monaco. Vero. Ma se poi pensi ai tanti nati tutti uguali dici pure “meno male che qualcuno ha ancora voglia di essere differente, di osare”. Due sale, una con bancone a vista, un’altra con tavolini di varie forme e dimensioni. Pareti che non ti aspetti con punti di rottura color oro, come pure originali lampadari di svariate dimensioni a coprirsi di tela. Mobili datati a contorno; finta porta di ingresso al Teatro a completare la scena.  Luce tanta luce perché entrambi gli ambienti danno su strada.


 

Le intenzioni d’offerta coprono  la giornata da colazione a cena. Noi ne abbiamo approfittato a pranzo pescando dal menu a parete un piatto unico misto dimenticabile (insalata di farro, lasagna, polpetta di melanzane, vellutata di ortaggi, patate con bacon) e una pancia di maiale, tenera e ben cotta, con cicoria ripassata a contorno. A chiudere un buon semifreddo di arachidi e cioccolato. Insomma pochi e scelti piatti nella media. Evidentemente cucina in rodaggio. Selezione di birre artigianali by Birra del Borgo.
Dovessimo riscegliere o consigliare al momento opteremmo per pausa merenda o aperitivo.

Cordialità e velocità del servizio fanno perdonare alcune disattenzioni, come il non conoscere il contenuto dei piatti che si stanno servendo.