Si avete capito bene: passato il tempo che mette in ferie più o meno tutti almeno per qualche giorno, abbiamo deciso di ripartire con un argomento a noi caro e siamo certi caro ai più: la pizza tonda.
Quel disco di pasta insomma variamente strabordante dal piatto a seconda della generosità del pizzaiolo e che si nutre – per sua implicita natura – di continue attenzioni. Anche a Roma.
Recenti nuove aperture ci hanno dunque convinto ancor di più – semmai ce ne fosse bisogno – a ritoccare l’argomento: ultima ricognizione, targata Tavole per Dissapore, troppo datata.
Escluse le proliferazioni più o meno anonime passano dal setaccio a nostro avviso una quindicina di indirizzi – o poco oltre – dalle chiare tendenze sposate. Rinfreschiamoceli, vecchi e nuovi.
Partiamo dalla pizza propriamente romana, tanto per ridircelo quella fina fina e scrocchiarella che oltretutto ultimamente rivive momenti di gloria confermati da nuoveinsegne che si accendono in città: 1) Remo a Testaccio incalzato dalla new entry 2) Pizzeria Ostiense, creatura di “figli” di Remo stesso, che hanno spiccato il volo …e la mano si riconosce chiaramente. 3) Emma a Campo de’ Fiori a firma Roscioli. Anch’essa nuova apertura che si guadagna di diritto – nonostante i prezzi non proprio da pizza romana mordi e fuggi – un posto in questa rassegna, tanto è aulica la resa di lievitazione e materie prime. 4) Ai Marmi – Panattoni per tutti “l’obitorio” a Trastevere che resta tra le altre cose uno dei pochi in città a sfornar pizze fino alle 2:00 di notte se non oltre. 5) Li Rioni al Celio con sale a ricordar cortili interni e ballatoi, 6) Alle Carrette a Monti, da annotare tanto per l’ottimo calzone (versione richiusa e imbottita della pizza romana) quanto per il suggestivo dehor nell’omonimo vicolo di quartiere. E per finire sul fronte romana 7) Nuovo Mondo a Testaccio.
E poi c’è la categoria pinsa romana, alias la versione ovale che prova a “scavallare” di un gradino la non-altezza della pizza squisitamente romana. Per noi la pinsa è quella de 8 ) La Pratolina in Prati, al più il gemello di medesima gestione l’Antica Schiacchiata Romana a Monteverde.
Arrivano quindi a ruota loro, quelle che per velocità i più chiamano napoletane ma diciamolo di napoletano poco hanno. Noi abbiamo preferito – nel tempo – chiamarle le “diversamente basse”, e soprattutto quelle da processi di lievitazione importanti. Qui continuano nel tempo a tenere banco e a non perdere un colpo 9) Sforno a Tuscolana e la sorella Tonda a Montesacro, 10) la Gatta Mangiona a Monteverde, 11) La Pariolina (indovinate un po’!) ai Parioli 12) Bir & Fud fresca fresca di ristrutturazione, 13) Life pizzeria Bio sulla Cassia, 14) Al Grottino a San Giovanni …e le relativamente giovani 15) Magnifica a Balduina con versione solo asporto in zona Roma Nord e in Prati (Tommasino e Teresina), 16) Moma pizzeria romana a Tuscolana.
Chiudono generi a se e per certi versi opposti: 17) Il Secchio e l’Olivaro a Porto Fluviale e sulla Portuense altezza GRA alta alta e a mangiar con le mani e 18 ) La Fucina che a processi lenti di lievitazione e altezza di mezzo delle focacce, unisce ricercati e sofisticati abbinamenti di materie e condimenti tanto da renderla un “gioiello”, in tutti i sensi prezzo incluso…#sapevatelo!
E ora palla a voi, se vi va di condividere qualche vecchio o nuovo indirizzo “must”…
Buongiorno, segnalo senza esitazione due indirizzi: Dar Poeta a Trastevere, la cui pizza inserirei tra le “diversamente basse”. Pizza assolutamente unica nel suo genere. Carpe Diem Pizzae, in Via Renato Fucini (Monte Sacro): ci sono stato un paio di anni fa e mi sento di dire di aver mangiato un’ottima pizza (stile romana). Aspetto un vostro riscontro dopo una “verifica” sul campo.