Nel cuore dell’Eur, dove tutti i continenti si “incrociano”, poco distante dalla Vineria Anzuini si è recentemente rifatto il look il ristorante Tribeca.
E’ sulle scene da qualche anno (il 2006 per la precisione) e negli ultimi mesi ha ritoccato sia l’ambiente sia il tipo di offerta, “riaprendo bottega” proprio qualche settimana fa.
Un affaccio su strada – interamente a vetri – lascia intravedere l’ambiente prima ancor di entrare. Un unico e piccolo spazio dai toni chiaro-scuri interrotto da angoli di muro rosso, nicchie a parete che ospitano bottiglie di vini e birre più “eclettiche” sedie ora fondo bianco con trame floreali nere, ora fondo nero con rifiniture color ciliegia. Nel suo insieme un allestimento eccentrico e al tempo stesso moderno, curato e originale (leggere i messaggi a muro entrando a destra per credere!). L’angolo cucina – un tempo a vista nella sala ospiti – si è spostato al piano interrato. E purtroppo con lo spostamento è scomparsa l’ottima focaccia bianca a forno a legna che in passato accompagnava i pasti (ci hanno detto di non aver avuto il permesso per l’installazione del forno).
L’offerta sembra aver fatto lontani viaggi e aver portato con se tanti souvenir. Le preparazioni prevalentemente mediterranee di un tempo si sono affiancate a piatti – vegetariani, ma anche di carne e pesce – asiatici, africani e americani.
A condurre il locale in sala ci sono direttamente i proprietari più qualche giovane e ancora inesperto supporto. A scambiar quattro chiacchiere con i padroni di casa – incontrati già prima dei lavori di ristrutturazione – è chiara la passione che mettono ogni giorno nel progetto Tribeca. Altrettanto evidente è quanto si siano “calati” in un ambiente che sembra non appartenergli nella forma, ma che certamente è parte dei loro sogni. Non ne fa mistero neanche il simpatico e aggiornato sito web in linea da pochi giorni.
Dopo i lavori abbiamo fatto visita al Tribeca a pranzo qualche giorno fa. Ci siamo dilettati a pescare quì e lì dalla carta: delle ben cucinate fettuccine pachino e basilico mantecate al parmigiano (proprio come gli spaghetti di un tempo), una tenera tagliata di manzo (il menu cita due possibili provenienze della carne ma è rimasta un mistero la reale origine), un cheeseburger con carne apprezzabile ma penalizzato da sapidità e pane “biscottato” non all’altezza (accompagnato da french fries e non da patata americana su salsa rosa come carta canta), un carciofo alla giudia non indimenticabile ma dal livello di fritto non unto e gradevole. A chiudere un’altissima e morbida torta al cioccolato made in USA (di importazione).
Non ci dilungheremo per ora in dettagli ulteriori: il menu – in sperimentazione – stava cambiando al momento della visita (diverso per pranzo e cena) e non tutto quanto alla carta era peraltro disponibile. Alla prossima per provare altri piatti e per il nostro racconto sull’esperienza.
Nel frattempo segnate Tribeca in agenda. Ancora in cerca di una vera identità per certi versi ma in una zona che non spicca per indirizzi di riferimento, la freschezza e la qualità dell’offerta di questo locale si lasciano notare.
Segnaliamo che effettuano anche servizi di Take Away (con contenitori termici) e di catering e organizzano esposizioni e mostre di giovani artisti e designer all’interno.
Un saluto speciale a Rosanna che ci ha fatto compagnia in questa piacevole sosta prima di dirigersi al Palazzo dei Congressi per la manifestazione “Più libri, più liberi”.

La visita si riferisce a mercoledì 08 dicembre 2010.

Roma Eur

Le nostre pagelle:

  • Ospitalità 6
  • Ambiente 7
  • Mescita non provata
  • Cibo 6,5
    • Antipasti non provati
    • Primi 6,5
    • Secondi 6,5
    • Contorni 6
    • Dessert 7
    • Pane 6

Prezzo:

  • Pasto: 30€

In breve:
♥ Sapori dall’Italia e dal Mondo!

Informazioni pratiche:
Sito web: http://www.tribecahousegrill.it/
Indirizzo: viale America 13, 00144 Roma (come arrivare)
Orario: aperto a pranzo e a cena (chiuso sabato a pranzo e domenica)
Tel. 06.5926899

* Immagini realizzate da Tavole Romane, pubblicate sotto una Licenza Creative Commons (tranne la foto dell’esterno tratta dal sito web ufficiale del locale)

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