No no non abbiate timore! Non siamo impazziti: non abbiamo nessuna intenzione di fare un decalogo di locali in cui sfamarsi a Londra. Con solo qualche giorno di sosta – da poco consumato – non sarebbe davvero possibile, nè tantomeno serio!
E allora cosa vi raccontiamo?! Abbiamo pensato di lasciarvi cinque indirizzi con cui riempire di cibo una giornata londinese da mattino a sera. Cinque tappe – adatte a tutte le tasche – che hanno fatto entusiasmare le nostre papille gustative.
Andiamo in ordine, late breakfast time. Ore 09:30.
Dovunque tu sia prendi la metro e raggiungi 1) St John Bread & Wine di fronte allo Spitalfields Market. Una panetteria – quasi francese per stile e retrogusto – con circa 20-25 tavolini ad occhio, dove puoi sederti e sorseggiare una tazza di caffelatte o di tea e mangiare fette tostate di profumatissimo pane appena sfornato – con miele o burro e marmellata – o se lo preferisci con assaggi salati. O ancora pesca dalle lavagne a muro tra le proposte del giorno e inciampa magari in una coppa di yogurt bianco con gustose mele stufate e morbida brioche. E poi mentre mangi godi della vista del quotidiano, un quotidiano fatto di passanti intenti a comprare il pane (appunto). Gli stessi proprietari hanno un ristorante a una mezz’ora circa di passeggiata, promette bene ma non lo abbiamo provato.
Bene! Hai terminato, esci dal St John e ti immergi negli odori forti di uno dei mercati di quartiere. Se poi guarda caso è domenica – proprio alle spalle del St John – c’è il Brick Lane market che praticamente ti chiama. Meno famoso e – ci piace dire per fortuna – meno turistico del gemello noto Camden. Un’esplosione di colori e di profumi che ti ubriacano prima ancora che ti abbandoni agli assaggi: cinese, giapponese, indiana, thai, cubana, messicana, eritrea sono solo alcune delle cucine che avvisti. E mentre sei lì – ancora un po’ frastornato tra i banchetti e non hai ancora deciso se addentare o no qualcosa – non indugiare di più, prosegui verso la fine di Brick Lane street e imponiti una pausa Bagel (ore 11:30) da 2) Brick Lane Beigel Bake. Mettiti in fila – è inevitabile ma scorre rapidissima – e scegli la farcitura: salmone, cream cheese, uova, carne…o anche liscio. Tutti talmente soffici e saporiti che ne mangeresti decine.
Lunch Time. Ore 13:30. E’ (forse) di nuovo tempo di metro. A Londra è d’obbligo d’altronde! Direzione Covent Garden o Holforn a provare un gastropub. Cos’è un gastropub?! A parole nostre un’osteria creativa. Dunque si, scendete dalla metro e dirigetevi da 3) Great Queens Street (nell’omonima via al civico 32). Ambiente accogliente con arredi in legno scuro e piatti alla carta o alla lavagna (per pescare nelle preparazioni del periodo). Carne (abbonda la cacciagione) o pesce in portate uniche e rivisitate in modo orginale. Cervo, pancake ai ceci con ratatouille e una commovente tart di lamponi e nocciole i nostri compagni di pranzo… Prezzo: 30-35€.
Tea Time. Ore 17:00. Che fai non prendi un the? A Londra saresti troppo controtendenza! Nessun indirizzo famoso famoso però di cui le guide sono piene: eccone uno non troppo formale e sufficientemente sfiozoso. A SOHO da 4) Fernandez & Wells per una cup of tea, cioccolato e una fetta di dolce da scegliere tra quelli sul banco. Ammaliati da quella ai mirtilli!
Dinner time. Ore 20:30. E anche qui una domanda dalla intuitiva risposta, che ti fai mancare un hamburgher? No! In uno dei diciassette punti vendita di 5) Byron (ce ne è uno vicino Leicester) ne puoi consumare di golosi. In versione double o single, classico, con cheese o bacon. E avvolto da pane fresco di forno. Buone le patatine di accompagnamento buccia-munite. Prezzo: 20€ (hamburger da 6,50 a 8,75 pounds). Non sarà il migliore di Londra, ma forse vincerebbe il contest romano di prossima apertura (qui versione in inglese di Elizabeth Minchilli) tutto dedicato agli hamburger! A noi rimane comunque la curiosità per quello del consigliatissimo Bar Boulud, sarà per la prossima visita.
E ora in fondo…
Ai compagni di viaggio il merito di averci affiancato e “sopportato” nelle scorribande mangerecce.
A Katie Parla quello di averci messo sulla scia di buona parte di questi succulenti indirizzi. Una vera miniera. Grazie Katie!
molto intrigante, pero’sarebbe carino una guida sui light menu.