Capita che per un motivo o per un altro tiri tardi – impegni, imprevisti, teatro o cinema – e hai voglia di farti un bicchiere e smangiucchiare un piatto caldo.
Capita che nel cuore del quartiere Prati (pensa un po’ quello più diurno di tanti altri!) da più o meno otto mesi il Sorpasso, costola del noto e già “nottambulo” Passaguai ti aspetti fino all’una circa. Orari insoliti in città.
Due vetrine su strada: insegna “Vin cafè” una e “Cucina” l’altra. Nel mezzo a muro la firma “Sorpasso” ti dice che sei all’indirizzo esatto. D’altronde in Prati edilizia e vie sono tutte uguali: difficile perdersi, ma facile confondersi. E che sei al civico giusto lo dice anche qualche tavolino sul marciapiede più la gente che indugia con una “bevuta” in mano.
Porta e ops sei dentro. Primo spazio anticamera. A destra un box a vetri che custodisce odorosi jamon e formaggi e dove sfilettano porzioni per i tavoli; la porta di ingresso alla bolla di vetro è uno scenografico omaggio alle bibite (spuma, gassosa, aranciata, cedrata) Paoletti e alla “fumettistica” testimonial.
A sinistra un bancone bar con sgabelli e cassa più qualche contenitore trasparente di dolci da forno. Lavagne a muro anticipano menu e mescita. Soffitto a mattonicini e grosse lampadine appese a fili rossi personalizzano lo spazio. L’occhio cade poi su un’inevitabile e “alimenta-emozioni” immagine in bianco e nero di Gassman al volante.
Via via, secondo ambiente anticamera. Ancora mattoncini in alto, ancora lampadine oltre-misura-standard. E quasi in continuità – se non fosse per il muro che separa – a sinistra di nuovo bancone sforna cocktail; a destra tre tavolini da due in cui ci si può accomodare.
Ecco poi il terzo e ultimo spazio in sequenza: la sala principale con posti a sedere per consumare. Una trentina di coperti a occhio e croce. Colpiscono i coni trasparenti rovesciati a soffitto con panni (pare) bianchi all’interno. Il pensiero – alla vista – è immediato: serviranno a contenere il rumore e il chiacchiericcio, purtroppo no…
Bottiglie di vino, pacchi di pasta, conserve in giro a parete sono comun denominatore dei tre spazi e invogliano al food-shopping.
La formula, con nostro sommo piacere da estimatori del genere, sembra essere un classico degli ultimi tempi a Roma (vedi Caffè Propaganda): da mattino a notte fonda passando per pranzo, merenda pomeridiana e cena naturalmente. Cosa c’è di buono? Affettati e formaggi di qualità grande classico tra gli antipasti più altre entrée, primi e secondi che abbinano nomi della tradizione a note creative. Avremmo voluto assaggiare della pasta (la lavagna ci aveva ipnotizzato nell’attesa con zuppa di fagioli e lardo, ravioli di cacio pepe e pere e tagliolini alla gricia con carciofi che a dire il vero qualche giorno dopo a pranzo abbiamo avuto modo di apprezzare) ma ahinoi l’essersi seduti dopo la mezzanotte ha remato contro: prendete nota, a quest’ora chiudono i bollitori e dunque niente pasta. Tutto il resto però c’era (a parte qualche esaurimento scorte) e dunque: confortevole prosciutto spagnolo e italiano, pane e pomodoro con un robusto olio, una ben fatta tartare di manzo servita con ketchup homemade, salsina di aceto balsamico e ciotolina di senape, un saporito tortino di patate con carciofi e taleggio, gustoso tonno scottato con patate a rondelle e sontuosa (per porzione) parmigiana di melanzane e zucchine.
Nulla da dire su preparazioni, materie, equilibrio di sapori e presentazione, a parte una onnipresente cascata di formaggio – sempre lo stesso – su diversi piatti, che a nostro gusto proprio non serve.
Meno convincenti nel loro insieme i dolci puntati: tiramifoglie (una millefoglie scomposta praticamente, che di tiramisu ha poco) e tortino di mela caldo servito con crema pasticcera e mandorle. E’ riuscito a distinguersi comunque un cannolo siciliano dalla cialda giustamente croccante e farcito con ricotta ben lavorata e condita.
Ah dimenticavamo, ma i più attenti lo avranno già notato qualche foto su: dei bollini bianchi e rossi ricordano in giro nel locale che è possibile consumare Trapizzini (“gemellaggio” con 00100).
Ricca cantina tra cui scegliere il compagno “eno” del pasto, con buona scelta anche al calice e ricarichi non alti.
Veniamo al servizio. E se fin qui il locale ci ha conquistato, il personale ci ha veramente lasciati di stucco, al contrario però. Non c’è uno stile dominante: si passa dal “prometti-tavolo” tra 10 minuti che poi diventano 40 (e possibilmente sparisce per evitar confronti), all’informale che tenta di fare il burlone per sdrammatizzare, al distante-scocciato. E’ solo perchè sono alla ricerca di una loro identità? Difficile rispondere se non con un “ce lo auguriamo”…
Le nostre pagelle:
- Ospitalità 5
- Ambiente 7 (-0,5 per il rumore)
- Mescita 7,5
- Cibo 7
- Antipasti 6,5
- Primi 7
- Secondi 7
- Contorni non provati
- Dessert 6,5
- Pane 6,5
Prezzo:
- Cena: 30€ (vini al calice 4,5-6,5€)
In breve:
♥ Pe Pe passiamo noi!
Informazioni pratiche:
Sito web: http://www.sorpasso.info/web/
Indirizzo: via Properzio 31-33, 00193 Roma (come arrivare)
Orario: lun-ven 07:30-01:00, sab 09:00-01:00 (chiuso domenica)
Tel. 06.89024554
ci sono stata stata! per l’aperitivo! Avevo promesso di riparlarne visto che hanno il seggiolone e sono stati molto gentili con Filippo ed il suo passeggino.
I drink erano molto buoni. I piattini in accompagnamento non proprio ricchissimi. Ma ci tornerei volentieri!
Ciao mdf! Una chicca che può interessare anche lettori e lettrici del tuo bel blog: hanno il fasciatoio anche nel bagno degli uomini! 🙂