Tivoli Adriano Baldassarre

Scrive chi era pazzo delle creazioni del Tordo Matto di Zagarolo, che prendevano forma dalle mani dello chef Adriano Baldassarre…
Scrive chi era invaghito del suo cappuccino di baccalà (con crema di patate e bottarga di tonno)…
Scrive chi ne era talmente incantato da usare le cene degustazione come “buono regalo” verso amici e parenti, perchè potessero conoscere la poesia che usciva dalle cucine e che tutto permeava…
Poi ad un certo punto il Tordo Matto ha chiuso e la passione per quei sapori è rimasta un ricordo gelosamente custodito.
Ci ha pensato il Ristorante Sibilla a Tivoli a risvegliarla qualche tempo fa, richiamando alle cucine Adriano.
Che dire, una combinazione difficilmente replicabile: estro e mano di un giovane talentuoso chef esercitati in una location suggestiva, un palazzo ben conservato – negli esterni e negli arredi – del 1700 che se ne sta nella cittadella medioevale di Tivoli tra antiche rovine di templi romani, cascate e resti di una Villa papale. Dehor e finestre si affacciano direttamente su Villa Gregoriana.
Per un po’ abbiamo osservato da lontano come Baldassarre personalizzava l’offerta della Sibilla. Quei tocchi così tradizionali e romani, che si scorgevano nelle citazioni di guide e articoli, ci sembravano tanto distanti dalle creazioni a cui ci aveva abituato al Tordo. Complici però i post di Linguini e Daniela senza panna ci siamo riaffacciati per un pranzo della domenica. Si è così schiusa sotto i nostri occhi – e alle nostre papille gustative – una cucina tutta intenta a valorizzare i sapori di territorio sostenuta energicamente dalle qualità e dalla creatività dello chef.
Il servizio è efficiente, cortese e familiare, formale e informale al tempo stesso. Il padrone di casa poi (Andrea La Caita) governa con sicurezza le sale e vigila sui volti e sui commenti dei clienti.
Forse questo post non aggiungerà molto a quanto scritto da fonti autorevoli sulle nozze “Sibilla-Baldassarre”,  ma questo locale non poteva mancare nella nostra selezione sui fuori Roma: un viaggio nei sapori del Lazio condotti per mano da un “Cicerone” d’eccezione. Non si può non partire!

Le nostre pagelle:

  • Ospitalità 7,5
  • Ambiente 7 (esterno 8 )
  • Mescita 8
  • Cibo 8,5
    • Antipasti 9
    • Primi 8
    • Secondi non provati
    • Contorni non provati
    • Dessert 7
    • Pane 9

Prezzo:

  • Pasto: 35€

In breve:
♥ Baldassarre-Sibilla: questo matrimonio si “doveva” fare!

Informazioni pratiche:
Sito web: http://www.ristorantesibilla.com/
Indirizzo: via della Sibilla 50, 00019 Tivoli RM (come arrivare)
Orario: pranzo e cena tutti i giorni da maggio a settembre (chiuso il lunedì negli altri mesi)
Tel. 0774.335281

…dalla nostra esperienza:

Abbiamo già svelato tutto del perchè ci siamo ritrovati qui una domenica di inverno. E quindi non indugieremo ulteriormente: lo spazio che resta è tutto per i piatti provati.
Un’unica e ultima menzione “fuori menu” va al patrimonio artistico-culturale di Tivoli che attraversa letteralmente secoli di storia, passando da gioielli romani a tesori rinascimentali. Noi abbiamo approfittato per una visita al sito UNESCO Villa d’Este passeggiando tra le eleganti fontane: un quanto mai azzeccato “fine pasto”. 

 

La visita si riferisce a domenica 13 febbraio 2010.

Citazioni dalla cucina:

Antipasti: a vedere la carta e a sentirne la presentazione non abbiamo avuto dubbi. Scegliamo il carrello di antipasti di terra della Sibilla. Ci intrattengono nell’attesa degli appetizer a base di morbida schiacciata bianca condita con dei pomodorini dolcissimi e ottimo olio (foto insieme al pane a fine post). Ecco poi che arriva il carrello e parte il giro del gusto! Croccante carciofo alla giudia, saporita e sgranata polentina con spuntature di maiale, bufala campana, prosciutto affumicato di Campocatino tagliato al coltello e salsiccia di Monte San Biagio servite con bruschettina, indimenticabile parmigiana di melanzane ad involtino, e la polpetta di coda ispirazione per tanti. Una degustazione nel suo insieme da non perdere! Altri piatti alla carta, ma se è la prima volta che vi affacciate non perdete questo carrello. 

Primi: le protagoniste sono perlopiù le paste fatte in casa e le zuppe di legumi. Sperimentati i ravioli di amatriciana con cacio e pepe e le mezze maniche (nel nostro caso sedanini non preannunciati) alla carbonara con tartufo nero. Eccellenti i primi sia per il ripieno sia per la ruvidità della pasta, meno riusciti a nostro gusto i secondi per l’uovo a tratti poco cremoso. Ci è rimasto un vivo desiderio per le fettuccine alla gricia e per i cappellacci ripieni di baccalà, ma torneremo!

Secondi e Contorni: …così come torneremo per provare i secondi, che ricordiamo essere cucinati magistralmente da Adriano ma che questa volta abbiamo saltato per lasciar spazio ai dessert. Diverse le carni a menu cucinate: abbiamo visto girare interessanti piatti di tagliata, di pollo e di costolette di agnello.

Dessert: un pre-dessert (omaggio della casa) di ciambelline e tozzetti ha aperto le danze. Abbiamo provato il tiramisu – servito in ciotola più biscotto al burro di contorno – e l’ariosa millefoglie. Si lasciano apprezzare le abbondanti porzioni, un po’ meno i sapori buoni ma a nostro gusto non all’altezza del resto. Tra i due, meglio il tiramisu.

Pane: un vero pezzo forte! Lo servono in un piatto lungo e stretto che “srotola” pane bianco, scuro, grissini e focaccia bianca. Tutto profumato, ben lievitato, fragrante e giustamente sapido. Qui si riconosce la mano di Baldassarre.

Carta dei vini interessante con presenza di etichette laziali, nazionali e qualche ospite straniero. Alcune disponibili anche alla mescita. Lode per i ricarichi contenuti.

* Immagini realizzate da Tavole Romane, pubblicate sotto una Licenza Creative Commons

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