Nel tratto di quartiere che fa da “testimone” alla nascita di Salaria e Nomentana – e che proprio tra queste due arterie si distribuisce – continuano ad alternarsi nel tempo aperture e chiusure di bar e ristoranti, che tentano di adattarsi ai ritmi della zona e di entrarne a far parte…come certi locali storici che ancora sopravvivono.
Di giorno il quartiere “sfama” – con le tante pizzerie a taglio che proprio qui si concentrano – il girovagare di impiegati, studenti, residenti e passanti; di sera diviene punto di incontro per un aperitivo, per una cena dai gusti più vari…sostenuti dalla presenza sia di cucina italiana sia di etnici, per un cinema presso gli storici Savoy e Mignon con annesso dopocena.
In una di queste vie – ben nascosta da quelle principali – si susseguono le vetrate dell’osteria dell’Arco, un grazioso locale composto da un’unica sala e arredato sui toni del legno scuro. Pochi i coperti, tante le bottiglie di etichette rosse e bianche sugli scaffali in legno sistemati lungo le pareti. All’esterno – per il bel tempo – è allestita una pedana con alcuni coperti: qualche giornata di ottobrata romana consente ancora di sfruttarli!
L’offerta, presentata su carta, rimane grossomodo invariata nel tempo (almeno a nostra memoria!) a meno di eccezioni di stagione e piatti del giorno che si aggiungono di volta in volta sulla lavagnetta all’ingresso. Portano in tavola preparazioni realizzate con materie di territorio rese in piatti tradizionali.
Il tutto – in sala – è gestito da una coppia di padroni di casa: una “lady” presenta con cortesia e garbo i piatti e prende le ordinazioni, un “mister” sommelier parla – fino quasi a incantare – di vini.
Insomma un posto piacevole per bere un buon bicchiere, mangiando qualche piatto saporito in ambiente accogliente e curato.
Osteria dell’Arco, le nostre pagelle
- Ospitalità 7,5
- Ambiente 7
- Mescita 7
- Cibo 6,5
- Antipasti 6
- Primi non provati
- Secondi 7
- Contorni non provati
- Dessert 6
- Pane 6,5
Prezzo
- Pasto: 35€
In breve
♥ PerBacco …bell’aria all’Osteria dell’Arco!
Osteria dell’Arco, informazioni pratiche
Sito web: www.osteriadellarco.net
Indirizzo: via G. Pagliari 11, 00198 Roma (come arrivare)
Orario: aperto a pranzo e a cena (chiuso la domenica e sabato a pranzo)
Tel. 06.8548438
…dalla nostra esperienza
E’ tempo di riprendere le visioni cinematografiche che tanto ci appassionano…e Mangia, Prega, Ama è la nostra scelta per far ripartire la stagione. Le critiche non sono proprio positive ma abbiamo voglia di testare dal vivo. Il cinema…uno dei nostri preferiti, il Savoy.
Prima della visione una sosta all’Osteria dell’Arco, dove è tanto che non ci affacciamo: ricorderemo la serata più per i piatti gustati che per le emozioni trasmesse dal film.
La visita si riferisce a sabato 25 settembre 2010.
Citazioni dalla cucina
Antipasti: ad una tiepida ricottina di pecora, guarnita con zucchine alla scapece e condita con olio al basilico alla mentuccia, il compito di spezzare la fame! Molto buona la ricotta…meno la combinazione con l’olio che ne copriva e rimodulava il sapore. Dalla carta altri antipasti di terra e di mare…dal menu del giorno un mini hamburger di maiale dall’aspetto molto accattivante animava molti tavoli.
– ricottina di pecora con zucchine e olio al basilico alla mentuccia –
Primi: non provati
Secondi: qui siamo andati a colpo sicuro! Era troppa la voglia di riprovare l’amato coniglio farcito, che non abbiamo resistito. Non ha deluso: sempre gustoso. Equilibrato connubio tra la tenera carne e il salume con le spezie che fa da ripieno. Ancor più “impreziosito” da un’ insalatina di cereali e pezzetti di peperoni. Abbiamo pescato anche dai piatti del giorno: un pollo ripieno di cotto e formaggio salsiccia, spinaci e ricotta di pecora, con contorno di appetitosi cipollotti rossi glassati e croccanti patate al forno giustamente sbruciacchiate e aromatizzate. Altri invitanti piatti facevano capolino dal menu, soprattutto di carne. Non abbiamo non potuto osservare la “presenza” in sala di un invitante piatto di crudo, scelto da diversi tavoli…non abbiamo non potuto notare la soddisfazione sul volto dei commensali – che lo avevano selezionato – al momento dell’incontro tra le loro papille gustative e la carne. Che voglia!
– coniglio farcito –
– pollo ripieno di cotto e formaggio e cipollotti rossi –
Dessert: speravamo nella presenza a menu dell’ottimo tiramisù servito in una cialda dolce commestibile, già provato in passato…ma abbiamo presto realizzato che era “il grande assente”. Abbiamo così ripiegato per uno zabaione con fragole servito in bicchiere. Retrogusto – a nostro giudizio – un po’ troppo alcolico, fino quasi a coprire il sapore della frutta e della crema.
– zabaione con fragole –
Pane: gradita presenza nel cestino di pane carasau oltre che del classico bianco.
Buona scelta di etichette, consigliate con passione da uno dei proprietari sommelier. Al calice ci sono stati proposti solo un rosso e un bianco, da un locale di questo tipo ci aspettiamo una maggiore varietà.
Salve,
sono la chef dell’Osteria dell’Arco. Non ho intenzione di fare polemica, magari solo precisare alcune cose. Cominciamo con la ricottina di pecora: l’olio utilizzato è alla mentuccia e, oltre ad esaltare il retrogusto amarognolo della ricotta di pecora, è un grande omaggio ai prodotti del Lazio e della tradizione romana in genere. Per quanto riguarda il pollo…è ripieno di salsiccia nostrana, spinaci e ricotta di pecora. Non amo usare salumi, quali prosciutto cotto, viste le mie origini emiliane, penso esistano tipologie ben più prelibate. Per lo zabaione avrei qualche domanda: retrogusto alcolico? Crema? Vorrei ricordare che lo zabaione è a base di uovo, zucchero e marsala o comunque un vino dolce molto alcoolico. Comunque i gusti sono gusti… La prossima volta, se ci sarà una prossima volta, chiamatemi…avrò piacere di confrontarmi con voi.
A presto
Cristina Iemmi
Gentile Cristina,
abbiamo corretto quanto ha precisato per la mentuccia e per il ripieno di pollo. Mentre il primo è un nostro errore di cui ci scusiamo con lei e i lettori, il secondo è dovuto a una diversa presentazione che ci è stata fatta del piatto (abbiamo verificato anche tra i nostri appunti della serata) e a un sapore “leggero” della salsiccia utilizzata.
Sullo zabaione non capiamo invece il “?” circa la crema:
“Lo Zabaione o Zabajone o Zabaglione è una crema dolce e spumosa” (http://it.wikipedia.org/wiki/Zabajone)…
Poi come ha già scritto il giudizio è soggettivo e dipende dai gusti…come del resto per tutte le esperienze gastronomiche…
Torneremo sicuramente: se ha avuto modo di leggere la nostra filosofia avrà notato che, tra i locali che proviamo, nel blog raccontiamo solo quelli che a nostro gusto sono da consigliare e quindi frequentiamo. Voti e giudizi aiutano a descrivere e condividere le sensazioni che ci hanno lasciato.
Sul blog auspichiamo questo tipo di confronti con i ristoratori così come da clienti siamo soliti farlo direttamente (anche nella serata raccontata lo abbiamo fatto con il servizio in sala, in particolare per la ricottina). Il tutto in completo anonimato perchè vogliamo trasmettere ai nostri lettori l’esperienza che un cliente “qualunque” può vivere, sempre nel rispetto della professionalità e della passione che chef e ristoratori mettono nel proprio lavoro.
Siamo un pò in controtendenza in un mondo di blogger “famosi” e spesso “amici” degli addetti ai lavori, ma il progetto per ora ci piace così.
E saremo sempre aperti ad accogliere con piacere e a dare spazio a punti di vista diversi dal nostro…
Un saluto e grazie per l’intervento
Sono Cristina ,dell’Osteria dell’Arco.Per quanto riguarda la “crema”, volevo solo sottolineare il fatto che per crema in cucina s’intende un composto cotto, probabilmente molti zabaioni della tradizione lo sono,specialmente a bagnomaria. Quello che noi proponiamo è crudo. Era solo questo l’ interrogativo che mettevo…
Sono comunque felice che vi siate trovati bene all’Osteria e colgo l’occasione per ringraziarvi dell’attenzione dedicataci.
Distinti saluti
Cristina
Grazie per questa ulteriore precisazione.
Torneremo presto a gustare i suoi piatti!