Questo è davvero un posto inusuale per la zona. O meglio “inusuale” e “di casa” al tempo stesso, il che rende la questione ancora più interessante.
Inusuale…
Esattamente un anno e tre mesi fa Sergio Fernandez, detto jefe (chef in spagnolo come la “ciurma” lo chiama e da cui il nome del locale) smette di girovagare tra i sapori del Mediterraneo e decide di calarli nei piatti del suo Trattorante, il ristorante con le tovaglie a quadretti un po’ trattoria e un po’ ristorante appunto, a Isola Sacra un posto a nostro parere senza “arte nè parte” tra l’aeroporto e il mare. E così sentori di Sicilia e di Medio Oriente arrivano in queste vie senza particolare rilievo urbanistico.
…si dunque Inusuale
Di casa…
Di questo territorio però il jefe ne cattura e rielabora le materie. “Preparazioni a km 7” dice, “a 1,5 km prendo il pescato del giorno e circa 7-7,5km carne, verdure e ortaggi di Maccarese. Quello che passa la stagione naturalmente.
…di casa appunto.
Avete capito allora: siamo fuori Roma a Isola Sacra a due passi da Fiumicino aereporto e da Fiumicino paese.
Il locale è giusto su una delle vie che si incrociano nella frazione. Un cancello su strada conduce nel dehor esterno, antistante l’ingresso agli interni del ristorante. Pedane in legno (e sintetico di finto prato buttato un po’ lì) più tavoli e sedie in plastica – a destra e a sinistra del cancello – riempono l’ambiente. E in questa stagione è qui che si sosta!
Sul tipo di offerta ci siamo già dilungati in apertura: spazio dunque ai piatti provati.
Dagli antipasti: gamberoni in infusione adagiati su hummus (e con un gradevole retrogusto di cumino), superlative polpette di tonno e pescato (alla visita protagonista l’ombrina) alla favignanese, croccanti trucioli di calamaro con verdure all’ananas, caponatina di polpo al vino rosso e soia (a nostro giudizio il piatto più sottotono della serata forse per la prevalenza dei sapori degli ortaggi).
Dai primi: un succulento mezzo tonnarello nero con pescato, bottarga e pomodori confit, sode fettuccine alla checcha con spigola scottata e maionese di basilico, gustosi tagliolini con cicoria, polpa di granchio, tartare di cozze al pomodoro fresco e pistacchi e dai piatti del giorno pincinelle alias una pasta acqua e farina con (ancora) pescato, capperi e pomodori secchi. Tutti dalle porzioni molto generose.
Dai secondi: spazio solo (naturalmente!) per un’ombrina in doppia cottura come va da queste parti (passaggio alla griglia e forno a seguire il che la rende morbida e succosa) servita con insalatina di carote e mais e chips di patate.
In chiusura tartufi al pistacchio, sorbetti e brownie con cuore di menta.
Non c’è che dire, ne abbiamo assaggiati di piatti eppure il menu ne ha almeno altrettanti tra “pesce” e “carne”. Che opulenza! Le preparazioni – onore al merito- convincenti quasi in en plein . Sarà la freschezza degli ingredienti, sarà l’armonia dei sapori, sarà quel vivido mondo “speziato” che mai disturba e tutto esalta, fatto sta che vai via soddisfatto. Solo a tratti un po’ di incostanza: tra piatti eccellenti si insinua qualche prepazione più ordinaria che non regge il passo (vedi il confronto polpette – caponata!). E per gli appassionati: appuntate che il jefe prepara cous cous di pesce ma va prenotato almeno il giorno prima perchè lo incoccia a mano!
E veniamo invece ai vini: la scelta è limitata (o almeno lo era la sera della nostra visita), causa latitanza di diverse etichette presenti in carta ma poi non realmente disponibili. Peraltro la lista poco si addice e si combina con la creatività della cucina. I ricarichi però sono più che onesti.
Il servizio è informale, efficiente e sorridente. Proprio come in trattoria! E se la serata che cerchi è da trattoria sei nel posto giusto. E poi c’è Sergio ad allietare tutto: passa tra i tavoli a toccare con mano che tutto vada per il meglio e si intrattiene con orgoglio a parlare di se e del trattorante. Impossibile non fermarsi ad ascoltarlo! Cattura… “Sergio ma perchè un posto così proprio qui?!” … E Sergio “Perchè dopo 18 anni vengo a lavoro a piedi, e poi questo è il paese di mia moglie e io ci sto bene. Tra mare e terra concentro tutte le mie energie in un progetto che porta nei piatti il mio mondo e selezioni di cui vado fiero…Vuoi mettere la soddisfazione?!”
E come negarlo. Le sue parole lo recitano, i suoi occhi lo dicono.
Le nostre pagelle:
- Ospitalità 8
- Ambiente 6,5
- Mescita 7
- Cibo 7,5
- Antipasti 7,5
- Primi 7,5
- Secondi 7
- Contorni non provati
- Dessert 6,5
- Pane 6
Prezzo:
- Pasto: 35€
In breve:
♥ Il Trattorante che non c’è! Altrove.
Informazioni pratiche:
Sito web: http://www.jeferestaurant.com/
Indirizzo: via Monte Solarolo 54/56. Zona Isola Sacra – Fiumicino (come arrivare)
Orario: chiuso il lunedì (aperto 12:30-15:00, 19:30-23:30) – aperto tutto il mese di agosto a cena e il giorno di ferragosto anche a pranzo
Tel. 06.89766578, 346.6958729, 331.4951943
Ecco un posto che mi ha catturato subito! proverò certamente una di queste sere tristemente romane a lavorative… 🙁
no, no, è un postaccio, non andateci assolutamente!!! Come dite, ci siete già andati? peccato, allora avete scoperto il mio bluf … Il guaio è che posti così, se diventano di moda, rischiano di rovinarsi, mentre andrebbero coccolati e preservati 🙂
isola sacra ha arte : la necropoli di portus III sec d c, la basilica di S Ippolito IV / V sec d c, il pons matidiae con la via severiana che collegava ostia antica all’ antico portus sara poca ma ne ha .ciao cris