Articolo da cui è stato tratto il post pubblicato su Dissapore “Glass Hostaria di Roma: i motivi del perché sono pazzo di te“.

Sarebbe facile, troppo facile (per non dire banale) scrivere – anzi non scrivere – di Glass cose del tipo: “nulla si può aggiungere a quanto è stato già detto da esperti del settore e non, da fonti autorevoli e amatoriali, da “palati” più o meno gourmet, ecc. ecc. ecc.

E così anche se è complicato a piacere, più che mai per chi come noi non ha nelle papille e nello spirito gli strumenti del mestiere ma solo una penna con miscela “pathos-passione” per inchiostro, ti dici che dopo una serata a 5 stelle delle righe gliele devi. Perché altro si può aggiungere, caspita se si può aggiungere. Specie se peschi nel bagaglio emozionale che ti lascia qualche ora qui.

Vediamo cosa esce dunque dal nostro di bagaglio, quello riempito in una sera di inizio agosto.

Entrare da Glass è un po’ come entrare a teatro. Uno di quei teatri dove portano in scena spettacoli avvolgenti, sofisticati e che tentano di stordirti e strapazzarti l’animo. Superi la soglia di ingresso con un piede ancora nel cuore del caos di Trastevere e ti rendi conto che potresti essere in una qualsiasi altra “illuminata” capitale europea, se non mondiale. Cosa rara per questa di capitale. Le maschere sono lì ad aspettare che il secondo piede varchi la porta e a condurti con leggera eleganza. Guadagni quindi un posto, platea o galleria poco importa. Certo se poi ti capita la galleria la perfezione della scenografia (ops degli arredi, ci abbiamo preso troppo la mano?!) appare evidente da ogni alta furtiva angolatura. Design vetro-metallo sobrio, raffinato e al tempo stesso non altezzoso riempie lo spazio. Da lì su è poi praticamente chiaro come la regia (a cura di Fabio Spada dal bancone centrale al piano terra) conduca in modo vigile le scene.

Sei dunque seduto, l’accoglienza è stata quasi encomiabile e nella poltrona ci stai comodo, ma senti che il bello deve ancora venire. Lo realizzi non appena si alza il sipario sulla sceneggiatura, una sequenza di piatti dalle spiccate personalità, dalla cura quasi maniacale (come del resto anche il servizio) delle presentazioni e dalla qualità estrema degli ingredienti. Sceneggiatore artefice Cristina Bowerman, coadiuvata da uno staff di tutto rispetto. E questa sera in scena“Degustazione”, spettacolo appena rinnovato in sei atti più amouse bouche (65€). I nomi degli attori protagonisti saranno imprecisi; contavamo ingenuamente di scovarli sul sito web ma sono latitanti. Lì posto ancora per lo spettacolo di Giugno 2011: e qui capisci che sei a Roma e non in qualsiasi altra” illuminata” capitale.

Amouse bouche
Tartare di Manzo con wasabi e micro verdure
Maiale con fichi e ricotta di bufala

Mezzelune ripiene di amatriciana con guanciale croccante
Agnello con purea di topinambur
Piccione con ciliegie e polvere di cacao (gentilmente concesso in sostituzione di un agnello)

Zuppetta di caffè , croccante di mandorle e gelato al Baileys
Daquoise di nocciole, fragola e gelato al basilico
Petits fours

Se poi hai tempo (a teatro si sa a volte si va più lunghi di quanto ci starebbe) per uno spettacolo in otto atti, il prezzo del biglietto è 90€.

Cala il sipario: applausi.
“Riportare i Romani a Trastevere, questo quanto volevamo dal progetto Glass” parola di Cristina Bowerman “Oggi forse giusto l’1% dei clienti sono passanti. Chi vuole mangiare da noi ci viene praticamente apposta e non ci si ritrova per caso”. E dopo quasi sei anni di caparbietà, tenacia e ricerca questo non può non essere il compenso.
E pensare che il nostro primo ingresso da Glass (già gestione Spada-Bowerman) risale proprio all’inverno del 2006. Lei si era appena insediata, ma la sua mano c’era ancora poco. E non ci sarebbe stata appieno per molto: un percorso lento, di studio e condotto in punta di piedi. Chi avrebbe mai sperato in un risultato di questa portata.
Applausi, ancora. Per questo bis di pensieri e di emozioni.

Le nostre pagelle:

  • Ospitalità 8,5
  • Ambiente 9
  • Mescita 8
  • Cibo 8,5
    • Antipasti 7,5
    • Primi 9
    • Secondi 8,5
    • Contorni non provati
    • Dessert 8
    • Pane 9

Prezzo:

  • Pasto: 75€ (menu degustazione da 65€ e 90€)

In breve:
♥ Il gusto in un “bicchiere”

Informazioni pratiche:
Sito web: http://www.glass-restaurant.it/
Indirizzo: vicolo de’ Cinque 58, 00153 Roma (come arrivare)
Orario: aperto solo a cena (20:00-23:00), chiuso il lunedì – aperto tutto il mese di agosto
Tel. 06.58335903

Cosa dicono altri blogger e fonti che seguiamo di Glass Hostaria…
Daniela “Senza Panna”
Stefano Caffarri
Passione Gourmet
Via dei Gourmet
Il Sole 24 Ore

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