Aggiornamento dei precedenti articoli (1 e 2) che consigliamo di leggere per una vista d’insieme su questa Tavola e per le informazioni pratiche.

Era veramente tanto tempo che non cenavamo da “Fernanda”. Ripensando a quanto siamo affezionati alla cucina, troppo; ripensando a quanto ci sia logisticamente comodo da raggiungere, imperdonabilmente troppo.
Sgomento dunque: chissà se è sempre la stessa osteria! E in un attimo siamo al tavolo. Questo qualche sera fa.

Cosa c’è di nuovo?
A chi come noi ha frequentato questa osteria a lungo – fin dall’apertura – una cosa balza subito all’occhio. C’è solo Andrea ad aggirarsi tra i tavoli. “Alberto (ci racconta il primo) non è più qui, sta seguendo l’apertura di un nuovo locale in zona nord. Sono rimasto io e condivido la proprietà con lo chef”. Smarrimento! Per carità Andrea è rimasto lo stesso, affabile e accogliente, ma Alberto era l’energia della casa, ops dell’osteria. Sempre a mille, sempre a chiacchierare con tutti. E chissà se proprio con Alberto (non sappiamo esattamente da quanto è via!) sono scomparsi anche i menu degustazione.
Ma ai più interesserà sapere come vanno le cose in cucina. Non c’è che dire: i piatti si conservano sempre seducenti sia sulla carta sia sulla tavola. Di terra o di mare che siano le preparazioni restano un mix accattivante di materie di buona qualità, cura nella realizzazione e creatività mai troppo invadente. Qualche irrinunciabile evergreen è sempre a menu e non perde smalto, come la ricotta croccante in pasta kataifi con insalatina di rucola e noci e il polpo rosticciato (morbido e saporito), che in questo periodo ha cambiato accompagnatore. Fregola sarda, spremuta di erbe e stracciata pugliese hanno preso nel piatto il posto delle quenelle di melanzane. Crudo di pesce, fois gras, capesante, tartare di vitella gli ingredienti di base degli altri antipasti. Chi ci segue conosce la nostra passione per i secondi di Fernanda e dunque si saltano i primi e giù con Tonno croccante alle erbe, crema di cannellini e agro di verdure più un Baccalà arrostito, cannolo “olio e olive”, panzanella e sorbetto al pomodoro. I secondi proprio non deludono, anzi! Tranquillizziamo comunque gli estimatori dei primi con qualche citazione dalla carta: ravioli al rosso d’uova con carne cruda, asparagi e consumè di parmigiano, tubetti di kamut ripieni di burro e alici, puntarelle, assoluto di peperoni, salsa di burrata e ricci di mare, evergreen amatriciana con guanciale croccante, gnocchi con patate, broccoli, salsiccia e polvere di pizza bruciata.

E se la cucina non pare aver subito scossoni lo stesso non si può dire del servizio, che questa volta abbiamo trovato disattento e lento.
Insomma a fine serata ci alziamo dal tavolo un po’ frastornati: la mancanza di Alberto, le perplessità sul servizio e sull’altro piatto della bilancia la soddisfazione per quanto mangiato. E poi…avrà contribuito forse allo stordimento la sistemazione improvvisata sul marciapiede, praticamente nel tavolo dei vicini e accanto al semaforo con avviso acustico per non vedenti? Difficile dire con una serata così se resta un Intoccabile, titolo guadagnato con visite su visite. Più facile pensare che bisognerà tornarci.

E ora foto, foto, foto…sarà pure un “Intoccabile”, ma finora mancavano! Meglio tardi…

Roma - Porta Portese

Pagelle e prezzo:

Per consultarli seguite questo link al precedente Articolo. Sono evidenziate le variazioni a seguito dell’ultima visita.

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