Non ce ne voglia Cesare ops Leonardo che gestisce questo verace angolo di Roma, ma il post è tutto per Andrea e Milena. E quest’osteria avrà un compito speciale, state a sentire.
Insomma si, torniamo ad Andrea e Milena.
Romano da sempre lui, Salentina d’origine e romana d’adozione lei.
Ad un certo punto – questo punto – decidono che il corso delle cose va cambiato.
Romano da sempre lui ora salentino d’adozione, Salentina d’origine lei e ora a quelle origini è tornata.
Per una vita più “a portata di mano”, questo lo spirito.
E per la sera prima del trasloco, che li porterà lontani da Roma, un desiderio: “TR accontentaci…gradita cucina romana”.
…ma TR c’ha già pensato! Si cena Da Cesare al Casaletto.
A dire il vero abbiamo indugiato qualche attimo “…e se avessero voglia di un posto più centrale?…che so Testaccio?!…ma no dai Da Cesare stai proprio nella classica trattoria di quartiere e respiri la Roma di periferia…Basta pensarci, è fatta!”
Posti a sedere nel cortile all’aperto, giusto adiacente alla via. L’aria è frizzante e la vicina campagna si fa sentire con odori e temperatura. Dal dehor – praticamente esaurito – si scorgono i locali interni: una sobria sala devota al bianco – e distolta a parete solo da un violetto lavanda – fa evidentemente da sfondo alle stagioni più fredde.
Ed ecco che arriva in tavola il menu e porta tutta l’essenza di Roma da capo a piedi, dagli antipasti alla dolce chiusura. Ahhh proprio la full immersion che cercavamo!
Dagli antipasti. Crocchette di melanzane al sugo di amatriciana più le famose polpette di bollito (sul web se ne parla a destra e manca) con pesto di basilico. Squisite le prime (ne mangeresti vasche!), un po’ secche le seconde ma è talmente perfetta la panatura che glielo perdoni. Si fa davvero fatica a resistere alla tentazione di ordinare il resto: fiori di zucca ripieni, supplì, la magia dei cesarotti (pizzette di pasta fritte ripiene di verdure), pizzelle con bufala… ma sono Andrea e Milena quelli che partono, noi restiamo qui…
Dai primi. Scegli il formato della pasta, scegli il sugo e i giochi sono fatti. Combinazioni vincenti per la serata: tonnarelli cacio e pepe, rigatoni alla carbonara, gnocchi al sugo di involtini e ancora rigatoni alla gricia. Commoventi tutti i piatti, per cottura della pasta e armonia dei condimenti.
E poi ancora i secondi dai classici romani di carne e di pesce e sempre dalla tradizione i dolci. Secondi saltati, ma al dessert non si sfugge. Chiudiamo con i golosi Cesarini, un unico piatto con più assaggi: bicchierini di tiramisù, millefoglie, crema catalana e panna cotta con nutella più quadratini di crostate di visciole (la migliore!) e di marmellata di albicocche.
Il servizio è celere, gentile e discreto. Più formale di come sovente lo trovi in trattoria. E poi il Leonardo – di cui sopra – gira sempre vigile e quasi rassicura.
A fine pasto la soddisfazione è tanta. Missione compiuta! E Cesare è stato un ottimo compagno di viaggio.
E tornando ad Andrea e Milena… All’annuncio – mesi fa – erano scese delle lacrime. Ora quelle lacrime sono state rimpiazzate da una sentita consapevolezza di quanto questa scelta li renda sereni. E noi da amici non possiamo che esserne contenti…
Le nostre pagelle:
- Ospitalità 7
- Ambiente 6,5
- Mescita 7,5
- Cibo 7,5
- Antipasti 8
- Primi 8,5
- Secondi non giudicabili
- Contorni non provati
- Dessert 7
- Pane 6
Prezzo:
- Pasto: 30€
In breve:
♥ Stasera che sera, ops che Roma!
Informazioni pratiche:
Sito web: non disponibile
Indirizzo: via del Casaletto 45, 00151 Roma (come arrivare)
Orario: chiuso il mercoledì
Tel. 06.536015
Per chi ha seguito TR dalla nascita (..e anche prima!), apprezzandone da sempre stile e contenuti, la seconda citazione in due anni é un vero onore! Sperando di ritrovarci da Cesare fino alla veneranda etá dei fedelissimi frequentatori di quartiere dell’altra sera, salutiamo la Capitale con un dilemma in perfetto stile “vuoipiubeneamammaopapá”, sul quale invitiamo tutti a riflettere non dando nulla per scontato: carbonara o cacio&pepe..!?
La recensione non lascia scelta, va provato al più presto!
Buon weekend
Da Cesare al Casaletto è davvero un posto in cui si torna volentieri! Complimenti a Leonardo che ha saputo valorizzare questa trattoria di quartiere trasformandola in un locale da non perdere.
io non posso condividere l’entusiasmo che vien fuori dall’articolo. Sarà stata una serata no (capitano a tutti, si sa), ma io ho trovato le polpette di bollito con la panatura molto gommosa e la carne non particolarmente invitante, buoni i primi, solo accettabili i secondi, ed un servizio (in un giorno feriale con pochi tavoli) che ha lasciato molto a desiderare. Insomma, non da bocciare, ma neanche da preferire, a parità di spesa, ad altri locali della zona
Ci dici anche quali sono gli altri locali di zona che preferisci?
E hai provato i cesarotti? fantastici!! soprattutto quello con il peperone 🙂
In zona preferisco di gran lunga l’Osteria di Monteverde o, un pizzico più altalenante, l’Osteria Pistoia (ovviamente sto considerando da Cesare come parte di Portuense-Monteverde). Per quanto riguarda la cucina “romana”, ma fuori zona, ho avuto recentemente modo di apprezzare Flavio (di cui si sentono le ascendenze “Feliciane” che ha, come Cesare, l’atout dello spazio all’aperto, ma molto più carino). Sempre più o meno in zona ho recentemente provato Barrili 66, direi “particolare” ma comunque apprezzabile (anche se lo spazio all’aperto è su una strada abbastanza frequentata)
Sui Cesarotti ahimè sono allergico ai peperoni e non amo le verdure cotte (avevo chiesto lumi e ricordo di aver desistito per questo, problema mio ovviamente)
Grazie per la risposta Nino. Come gusti sembra proprio che ci troviamo…Cesare a parte 😉
Se hai fatto un giro sul blog avrai notato che i tuoi preferiti piacciono tutti anche a noi. Che coincidenza, dell’altalenanza di Osteria Pistoia abbiamo scritto proprio oggi!!
Su Cesare ho premesso che essendoci stato solo una volta posso aver beccato la giornata no. Sull’Osteria Pistoia l’unico commento è che questa altalenanza non è una novità degli ultimi tempi. Pur essendo un locale comunque interessante, ha sempre avuto in carta, affianco ad ottimi piatti a prezzi apprezzabili, qualche piatto anonimo o dal costo esorbitante (rispetto alla quantità)
Ma come sarebbe a dire “respiri la Roma di periferia”? Oh! E’ Monteverde Nuovo! 5 minuti da Trastevere. 😎
Ci sono stato diverse volte in estate e poi recentemente. Mi sembra peggiorato (pasta scotta!), porzioni piccole (tre miseri involtini dimelanzane, buoni ma minuscoli), piatti scialbi (fettuccine con porcini o spaghetti con alici).
Si consiglia ricontrollare.