Cucina Romanesca. 11 cuochi per 11 appuntamenti mensili, con ricette dedicate alle festività e ai piatti tipici della settimana tradizionale romana.
#cucinaromanesca #tavoleromane
Lunedì brodo e bollito, martedì polpette, mercoledì coda e frattaglie. E poi giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa. La domenica è festa. A Pasqua è tempo d’abbacchio, coratella e carciofi. Non è Ferragosto senza il pollo con i peperoni. Novembre poi è il mese dedicato al maiale che tanta appassionata parte ha nelle paste romane. Il pranzo di Natale infine, agevolato dalla cena di magro della Vigilia, è il trionfo dell’abbondanza. Questo il calendario che, con immancabili varianti ed eccezioni, scandisce da tempo immemore l’anno dei romani a tavola.
CUCINA ROMANESCA – CUOCHI, STORIE, RICETTE
Per il 2018 con lo scopo di contribuire a valorizzare e diffondere le tradizioni gastronomiche romane, il sito Tavole Romane ha in programma una rassegna gratuita che coinvolgerà alcuni tra i migliori Osti e Cuochi della città, dedicata alla cucina della tradizione romana. Una cucina che, data la sua forte connotazione popolare, viene anche definita romanesca.
I CUOCHI PROTAGONISTI
Ai nomi di alfieri della tradizione come quelli di Claudio Gargioli (Armando al Pantheon) e di Flavio De Maio (Flavio al Velavevodetto), si affiancano quelli di indiscussi primi attori della scena enogastronomica capitolina, come quelli di Dino De Bellis (Vyta), Arcangelo Dandini (L’Arcangelo), Vincenzo Mancino (Proloco Dol), Fabrizio Sepe (Le Tre Zucche) e ancora Francesca Barreca e Marco Baccanelli (Mazzo) e Roberto Campitelli (L’Osteria di Monteverde). E poi protagonisti nuovissimi e già acclamati come Sarah Cicolini (Santo Palato) e Tommaso Pennestri (Trattoria Pennestri). Infine, a dicembre, verrà svelato il nome di chi condividerà segreti e suggerimenti per il sontuoso pranzo di Natale.
CUCINA ROMANESCA – LE STORIE E LE RICETTE
Da febbraio a dicembre 2018 dunque, 11 grandi interpreti della romanità a tavola si racconteranno e sveleranno le loro ricette legate ai grandi piatti della tradizione che da sempre dominano le tavole capitoline, secondo antiche consuetudini le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
La Rassegna sarà anche una preziosa occasione per conoscere episodi e curiosità a tema raccontati dai Cuochi, oltre che per ripercorrere i tratti più salienti e caratteristici della storia della cucina romanesca.
Con approccio ludico e disinvolto si porrà l’accento anche su personaggi e aneddoti legati alla cultura culinaria locale, magari poco conosciuti ma comunque degni di essere menzionati.
Si scoprirà, ad esempio, dell’amore (perdurante fino ai giorni nostri) degli antichi romani per verdure e ortaggi e della singolare predilezione dei legionari per le lattughe.
Si approfondirà il ruolo determinante, nella definizione della cucina tradizionale, del Mattatoio di Testaccio istituito nel 1891. E l’influenza decisiva della cucina giudaica del Ghetto. Ci si potrà poi imbattere in personaggi mitici come Oberdana. “la signora del quinto quarto” o Olao Magno, il cui contributo fu risolutivo per lo sdoganamento del baccalà durante i giorni di “magro” negli anni della Controriforma.
Il tutto condito con allegri sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli e altri poeti e letterati, che tanta parte hanno avuto nella gioconda divulgazione degli usi e costumi dei romani a tavola.
UN EVENTO DIGITALE – hashtag #cucinaromanesca #tavoleromane
La Rassegna non vuole essere solo un “appuntamento” editoriale ma anche un grande evento digitale aperto a blogger ed esperti di “romanità” che vogliano contribuire a diffondere la conoscenza del calendario settimanale e delle festività della cucina romana o semplicemente ad appassionati che vogliano cimentarsi nella riproduzione delle ricette. Su Facebook e Twitter, tramite gli hashtag #cucinaromanesca #tavoleromane, sarà infatti possibile condividere spunti, pensieri e ricette che Tavole Romane provvederà a valorizzare sul suo sito e sulle piattaforme social.
IL CALENDARIO DELL’INIZIATIVA
A partire dal 26 febbraio 2018, una volta al mese, a ridosso del giorno o della ricorrenza presa in considerazione, sul sito Tavole Romane, sarà dato spazio alla storia e alla ricetta di un piatto tipico del calendario romano, grazie anche all’intervento di alcuni tra i più grandi interpreti della romanità a tavola.
Di seguito il programma degli appuntamenti:
FEBBRAIO | La tradizione del lunedì “Brodo e Bollito” | Claudio Gargioli di Armando al Pantheon
MARZO | La tradizione del martedì “Polpette alla romana” | Vincenzo Mancino di Proloco DOL
APRILE | La tradizione della Pasqua | Flavio De Maio del Velavevodetto
MAGGIO | La tradizione del mercoledì “Frattaglie e Coda” | Roberto Campitelli de L’Osteria di Monteverde
Guest post | Broccoli e Arzilla | Pizzeria Sancho a Fiumicino
Guest post | Coda alla Vaccinara | Alessandro Testa de L’Hotel Majestic
GIUGNO | La tradizione del giovedì “gli Gnocchi” | Arcangelo Dandini del Ristorante L’Arcangelo
LUGLIO | La tradizione del venerdì “Baccalà e Ceci” | Fabrizio Sepe de Le Tre Zucche
AGOSTO | La tradizione del Ferragosto | Tommaso Pennestri di Trattoria Pennestri
SETTEMBRE | La tradizione del sabato “la Trippa” | Francesca Barreca e Marco Baccanelli di Mazzo
OTTOBRE | Il pranzo della domenica | Dino De Bellis di Vyta
Guest post | Pizza Cannelloni | pizzeria Lievito, Pizza, Pane
NOVEMBRE | Le interpretazioni del maiale | Sarah Cicolini di Santo Palato
DICEMBRE | Il Natale romano a tavola | con Trecca Cucina di Mercato!
UN DREAM TEAM RIUNITO INTORNO ALLA TAVOLA DELLA TRADIZIONE
Un progetto “corale”, dunque, in perfetto stile Tavole Romane. Un format che vede un autentico dream team di professionisti eccezionalmente e “virtualmente” riuniti intorno a una magnifica iniziativa di valorizzazione della tradizione. Un’imperdibile opportunità per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze culinarie (e non solo), avvalorata da una serie di contenuti inediti e stuzzicanti che non mancheranno di suscitare ulteriore curiosità sul tema.
CUCINA ROMANESCA – COME CONTRIBUIRE
Sei un cuoco, un food blogger o un esperto del settore? Candidati a divenire un vero “testimonial” del calendario della cucina romana e delle sue entusiasmanti espressioni.
Basterà pubblicare le tue ricette e storie – vecchie e nuove – su Facebook, Twitter o Instagram con gli hashtag della Rassegna oppure inviarle a Tavole Romane (mail press[at]tavoleromane.it o via messaggio privato sui social), che si occuperà di diffonderle e valorizzarle in base all’iter di pubblicazione del calendario nell’arco di tutto il 2018.
Sei un appassionato? Prova le ricette che più ti piacciono o ti hanno colpito e pubblica cosa ne pensi con gli hashtag #cucinaromanesca #tavoleromane. Entrerai così a far parte del club degli “special supporter” del calendario della cucina romana con la possibilità di condividere i tuoi risultati con esperti e altri appassionati come te.
E NON FINISCE QUI…
La Rassegna potrebbe declinarsi in una serie di eventi a tema spalmati sull’intero anno. Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati regolarmente sul sito di Tavole Romane.
E, sulla scia del coinvolgimento ottenuto, ci auguriamo per il 2019 possibili evoluzioni con risvolti “stellati” nelle interpretazioni del favoloso calendario.
L’iniziativa non chiuderà mai le porte a nuovi spunti, suggerimenti e possibili partner che vogliano entrare a far parte del progetto.
CURIOSITA’- LA SETTIMANA ROMANA A TAVOLA E LE FESTIVITA’
A gettare un rapido sguardo agli abbinamenti sanciti dalla tradizione, si può notare come ci siano molteplici fattori in ballo.
In primis la pratica del riuso, secondo l’adagio “necessità fa virtù”. La cucina romanesca, in quanto cucina povera, si serviva del genio casalingo per trasformare al meglio ingredienti semplici e di scarto e riciclare invece quelli più rari e pregiati. La domenica, giorno solenne, si mangiava la pasta e a volte ci si concedeva il privilegio dei tagli di carne migliori, utilizzati anche per il brodo. Gli avanzi della carne andavano poi a comporre la base tanto per il piatto del lunedì che per quello del martedì. Il mercoledì e il sabato erano i giorni adibiti alla macellazione dei buoi. Per questo, a tavola, si servivano le frattaglie. Il giovedì era votato agli gnocchi, piatto ricco e gustoso, in previsione del venerdì di magro, tradizionalmente dedicato al pesce. A Pasqua protagonista delle tavole era (ed è) l’abbacchio, l’agnello simbolo di sacrificio tanto nella tradizione cattolica quanto in quella ebraica. A Ferragosto, prosciutto e melone, pollo con i peperoni e anguria, con il meglio che l’estate riesce a regalare. A novembre cominciava il periodo propizio per la macellazione del maiale. A Natale, dopo la cena della Vigilia a base di pesce, il pranzo comprendeva piatti ricchi e sontuosi, adeguati all’importanza della celebrazione. Alcuni esempi ne sono i cappelletti in brodo alla romana, le costolette d’abbacchio fritte e il tipico pangiallo.
La componente religiosa dunque ha sempre avuto una parte importante, per non dire determinante, nello scandire l’ordine e il ritmo delle pietanze nel calendario. Ovviamente insieme alla religione, a dettar legge interviene la natura stessa, il territorio con gli animali e i prodotti della terra che tornano a offrirsi al ritmo ancestrale delle stagioni.