Con questo post su Bocca di Dama tocchiamo per la prima volta San Lorenzo, il quartiere degli studenti per antonomasia non fosse altro per la vicinanza con la Sapienza e per i tanti universitari fuori-sede che proprio qui scelgono di alloggiare. Solo un paio di decenni fa erano ancora evidenti i segni dei bombardamenti qui e lì sui tetti, poi negli anni i programmi urbanistici ne hanno risollevato le sorti, valorizzato quell’aria popolare che fin dal dopoguerra lo caratterizza e reso punto di incontro con i suoi tanti ristoranti, pub, birrerie e associazioni culturali.

In questo contesto Bocca di Dama si inserisce a pennello. Nasce giusto qualche anno fa nei locali – ristrutturati per l’occasione – di una vecchia rimessa all’angolo tra via dei Marsi e via di Porta Labicana. Un vero e proprio laboratorio di dolci creazioni che fonde ingredienti mediterranei – come mandorle e pistacchi – con lo stile anglosassone e che ha saputo andare oltre estendendo l’offerta di pasticceria take away anche al salato, alle consumazioni sul posto e a corsi di cucina.

Il locale in cui fare acquisti o sostare si esaurisce in un unico ambiente dagli alti soffitti e due vistosi lampadari. A sinistra dall’ingresso il bancone pasticceria, di fronte un tavolo rettangolare in cui allestiscono i prodotti del momento o il brunch alla domenica, a destra tavolini e sedie. Tutt’intorno mobiletti e scaffali in cui sono esposti biscotti, praline, marmellate, salse, conserve e qualsiasi cosa Bocca di Dama realizzi. Una porta a vetri lascia intravedere il retro-bottega dove tutto nasce.

L’offerta è già svelata: prodotti di pasticceria a portar via o da consumare in sala e brunch alla domenica con preparazioni dolci e salate e formula a buffet sia per il cibo, sia per le bevande. E’ evidente una certa accuratezza nella realizzazione dei piatti, nella scelta degli accostamenti e nel grazioso allestimento al centro della sala.  Nel suo insieme la qualità dell’offerta convince e soddisfa, ma a nostro gusto non in tutti i piatti riesce a essere “equilibrata”: raggiunge ottimi livelli in alcuni piatti e punte opposte in altri.
Il servizio è la parte che meno ci ha convinto, sia quello al bancone lento e parco di spiegazioni alle domande poste, sia quello in sala più intento a “accatastare” gli ospiti uno sull’altro nel piccolo spazio disponibile, che a preoccuparsi di come rendere piacevole la sosta ai clienti. Ci viene da pensare che possa essere dovuto alla ripartenza del brunch proprio nel giorno della nostra visita. Se non è così a nostro avviso c’è ancora non poco da fare.

A parte qualche pecca, Bocca di Dama è un indirizzo che si fa apprezzare per l’originalità nel suo modo di fare “pasticceria” e per essere riuscita a portare in tavola un brunch dall’offerta non scontata, che ben si colloca nel panorama romano.

Le nostre pagelle (Brunch):

  • Ospitalità 5,5
  • Ambiente 6,5
  • Mescita non provata
  • Cibo 7
    • Salato 7
    • Dolce  7,5

Prezzo:

  • Pasto: 18€ (buffet salato e dolce, 1 dolce aggiuntivo al bancone, acqua, succhi e bevanda calda)

In breve:
♥ Una Dama per le vie di San Lorenzo

Informazioni pratiche:
Sito web:  http://www.boccadidama.it/
Indirizzo: via dei Marsi 2-6, 00185 Roma (come arrivare)
Orario: Brunch domenica 12:00 – 16:00  (pasticceria aperta mar-dom 8:00 – 20:00, sab 9:00 – 22:00)
Tel. 06.44341154

…dalla nostra esperienza:

Dopo un passaggio da Bocca di Dama nel periodo natalizio (ne era nata una citazione nel nostro post per Dissapore sui 15 migliori dolci di Roma) siamo tornati in occasione della riapertura del brunch…

La visita si riferisce a domenica 23 gennaio 2011.

Citazioni dalla Cucina:

Brunch “il salato”:  zuppa calda ai cereali (di questi tempi ci vuole!), pasta al forno con besciamelle, provola e prosciutto cotto, riso con porcini e carote leggermente sapido, rotolo di pasta sfoglia con patate, pezzettini di focaccia alta e morbida con prosciutto, gattò di patate, polpettine di carne, ricotta di pecora, frittatina di verdure, cicoria e broccoletti ripassati. Non c’è che dire: nel complesso un buon assortimento di piatti a buffet, ma lo abbiamo anticipato…a nostro giudizio ottime “punte” con alcuni piatti (la pasta al forno e il gattò) ed estremi opposti con altri (il rotolo di pasta sfoglia). Nel suo insieme si fa apprezzare per varietà e qualità.

brunchBrunch

Brunch “il dolce”: il buffet in cui è allestito il salato offre già “un avvicinamento” agli zuccheri con una profumata e fragrante torta di mele e una buona crostata con marmellata di amarene. Si può poi scegliere (un solo pezzo ciascuno) dal bancone pasticceria tra dolci “bianchi e neri”: porzioni di bocca di dama (da cui il nome del locale), caprese, plumcake, torta al cioccolato e peperoncino, meringhe dal cuore morbido farcite, carrot cake, …ed in questo periodo anche dolci che sanno di carnevale. Siamo incappati in una ben fatta meringa con base di cioccolato e pere e in un troppo unto (per i nostri gusti) bignè fritto con crema pasticcera. Tutto sommato si sente che siamo in pasticceria: con i dolci siamo su!

brunch

Da bere – incluso nel brunch – un bicchiere piccolo di vino rosso, succhi di frutta industriali, caffè nespresso e the in bustine.

* Immagini realizzate da Tavole Romane