Si ecco, accanto alla domanda su dove mangiare un buon piatto romano in città, arriva spesso anche quella su dove trascorrere una serata, un weekend diciamo così romantico, o comunque speciale. E sistematicamente scattano contro-domande sul “per quale occasione, in che zona e per quali tasche”. Tenendo dunque a mente una serie di immediate combinazioni di bisogno segue una nostra selezione di consigli.
Per una serata sofisticata con annessi “quattro passi” e vista.
1) L’ Antico Arco resta col trascorrere del tempo un posto che consigliamo sempre con una certa sicurezza. Per l’ambiente curato, discreto e mai troppo ingessato, per la mano dello chef Fundim Gjepali che riesce a portare in tavola un ottimo mix di qualità, attenzione al territorio e creatività (senza esagerazioni), per la vicinanza ad uno dei posti di Roma che più amiamo alias la passeggiata del Gianicolo. Si ci piace vincere facile: ma tant’è … Roma è “bella”, vista da lassù poi…, e il momento speciale non potrà che esserlo ancora di più con la città ad altezza naso lì pronta per essere “sentita”. Prima o dopo cena poco conta. Per tasche medio-profonde.
Cambia la prospettiva ma non la resa di panorama e annesse emozioni presso 2) Imagò all’Hassler by chef Francesco Apreda nei pressi di piazza di Spagna e 3) dall’Hotel Bernini Bristol con la cucina di chef Andrea Fusco in zona Barberini. Qui il livello è quello di consolidate stelle michelin che suggeriamo vivamente di approcciare con percorsi degustazione. E se la cucina vi eleva di qualche gradino, e se i tetti vi sembrerà di toccarli con le dita, e se lo sfondo del walking pre o post serata e’ quello del centro storico (meglio post così ci sarà meno traffico a inquinare la vista)… allora il più e’ fatto! Per tasche profonde.
E per proseguire -in crescendo sul genere- non possiamo non citare 4) La Pergola by Heinz Beck. Il nome dice tutto e non c’è molto da aggiungere alle 3 stelle michelin della capitale. Si certo non è un indirizzo per tutti: noi stessi ci siamo concessi questa esperienza una sola volta finora e per una circostanza più che in tema post. Cibo, vino, servizio, cornice e Cupolone, che da lì si rimira, hanno speziato sapientemente le emozioni. Per tasche molto profonde.
Per una serata con un twist e dai toni riservati.
Variano i contesti urbani in cui si collocano – nessun panorama mozzafiato per intenderci – ma non il potere attrattivo della cucina e la cura di ambiente e servizio, nonchè le “carezze” che gli indirizzi riescono a concedere. Il primo che proprio balza alla mente è 5) Tordomatto in zona Trionfale dalla primavera more or less. Alla guida lo chef Adriano Baldassarre rientrato in Italia dopo una lunga esperienza in India nonché giri e controgiri nazionali. Un posto che trasuda emozione, passione e che dunque non può che essere sfondo ideale per un momento di vita da celebrare. Sugli stessi toni ma con un tocco iberico per provenienza e cultura della chef Aba Ruiz 6) Marzapane in zona Piazza Fiume. Entrambe le location si prestano anche a festeggiamenti di famiglia leggermente più allargati: grazie allo spazio mezzanino riservato del primo e per un affascinante tavolo tondo fronte cucina del secondo. Per tasche medio-profonde.
Sempre sul genere ma su un’altezza decisamente superiore delle tasche altri 3 indirizzi del cuore. 7) Per me di Giulio Terrinoni in una traversa di via Giulia. Un posto magico per via della sua toponomastica, come pure per l’atmosfera in cui fa mettere piede e per le combinazioni di emozioni culinarie che lo chef riesce a creare. Abbiamo oltretutto avuto recentemente modo di accostarci nuovamente ai suoi piatti da Taste of Roma e lo abbiamo trovato in uno splendido momento di forma. 8) Metamorfosi dello chef Roy Caceres e 9) Pipero al Rex con Alessandro Pipero in sala (anima della location) più lo chef Luciano Monosilio in cucina sono dalla loro nascita su suolo romano dei riferimenti per noi in fatto di soste dal sapore speciale. Per l’aria che si respira, per le suggestioni che estro e genio degli chef riescono a portare in tavola e per garbo & spirito del servizio. Novità oltretutto per entrambi gli indirizzi: cambio sous chef per il primo (John Regefalk fedele braccio destro di Roy, che abbiamo apprezzato sempre più nel tempo, da qualche settimana ha lasciato Metamorfosi per una esperienza di docenza nei Paesi Baschi) e nuova location in vista (top secret ancora) per il secondo. Per tasche profonde.
Per momenti di puro benessere in città…
10) Elspa in zona Prati. Di centri sul genere – tutti massaggio, hammam, piscine and so on – dove concedersi momenti “diversi” non ce ne sono certi pochi in città e tra questi diversi consigliabili onestamente. Eppure la scelta ricade su El perchè conserva nel tempo un nonsocchè di genuino, di intimo senza essere patinato. Naso e occhi potranno catturare calde note marocchine. Possibilità di accesso a rilassanti piscine di acqua caldo-fredda, massaggi e trattamenti (anche di coppia) oltre che calice di vino con un gustoso aperitivo rinforzato. Per tasche medio-profonde.
...o alle porte di Roma.
11) Vallefredda Resort di Antonello Colonna a Labico. Di tutt’altro tipo il benessere che riserva questo fazzoletto di territorio. Cubi di cemento calati su una verace campagna a qualche decina di chilometri da Roma. All’interno di questo spazio – inside & outdoor – si consumano piccoli “sogni” fatti di cucina raffinata e al tempo stesso attaccata al territorio, passi che si muovono ora nei grandi ambienti sofisticati e contemporanei, riscaldati in inverno da straordinari camini, ora tra erba e coltivazioni dell’esterno, ora ancora sul tetto, pace nelle accoglienti e al tempo stesso austere stanze da letto (12 in totale per la precisione), rigenerazione nella porzione spa. Di recente entrato nei top 25 coolest hotel in the world. Per tasche molto profonde.
E poi idealmente un 12esimo di cui aspettiamo con ansia la riapertura: l’Hotel Eden…waiting for…
Lo avrete capito da come ne scriviamo, non abbiamo filtri in queste cose! Praticamente tutti gli indirizzi sono stati da noi sperimentati proprio per occasioni importanti, quelle che vanno “servite e riverite” perchè rappresentano tappe o celebrano sentimenti o ancora sono sani attimi di felicità condivisa. Insomma momenti da custodire e di cui alimentarsi anche in quelli meno facili… E queste cornici per noi hanno sempre fatto la differenza.
E ora a ciascuno la sua scelta per celebrare.